Occupati gli uffici della Carlo Colombo a Milano

Ministeri della Lotta in piazza a supporto dell’occupazione degli uffici aziendalida parte dei lavoratori della Carlo Colombo di Agrate, realtà in lotta che anima e partecipa al percorso attivato su Monza e Brianza da precari, operai e studenti. Di seguito il comunicato prodotto dai lavoratori dell’azienda.

Si invitano tutt* a passare a portare solidarietà al presidio in via Crespi 19 a Milano

Milano 30 dicembre 2011

GLI OPERAI DELLA CARLO COLOMBO SPA OCCUPANO GLI UFFICI DELL’AZIENDA

Oggi 30 dicembre 2011 un gruppo di cassaintegrati della Carlo Colombo spa di Agrate ha occupato i nuovi uffici dell’azienda a Milano, in via Benigno Crespi, in risposta al ricatto che l’Azienda ha fatto agli operai. Essa infatti ha affermato di non voler chiedere il rinnovo della cassaintegrazione in deroga, peraltro già approvata dalla Regione Lombardia, a meno che gli operai non firmino le loro dimissioni. L’azienda non è stata capace di ricollocare i suoi lavoratori, come sancito dagli accordi sindacali fatti nel 2008 e nel 2010, dopo la decisione dell’Azienda di spostare la produzione vicino Cremona, e per “liberarsi” del problema vincola la richiesta della cassaintegrazione all’auto-licenziamento degli operai.

L’Azienda si era assunta l’impegno di chiedere la cassaintegrazione prima dell’incontro fissato per oggi 29/12 in Prefettura, (nel quale si sarebbe dovuto discutere delle strategie per la ricollocazione) per poter avere altro tempo per adempiere a quanto previsto dagli accordi; invece, facendo diventare anche la cassaintegrazione materia di discussione, crea una situazione di crisi.

Ma anche questa volta l’Azienda ha fatto male i suoi conti: se pensava di prenderci per la gola e di poterci ricattare, ha sbagliato di grosso. Abbiamo già dimostrato con la lotta che siamo disposti a tutto per far rispettare gli accordi, e anche stavolta non faremo un passo indietro finché l’Azienda non si assumerà le sue responsabilità.

Gli uffici resteranno occupati a tempo indeterminato fino a che l’Azienda non chiederà il rinnovo della cassaintegrazione.

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