Educatrici 1 – CESED 0

OPERATORI SOCIALI COOPERATIVA CESED DELEGITTIMANO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L’assemblea dei soci lavoratori della cooperativa Cesed tenutasi dopo gli eventi sotto riportati hanno votato una delibera che delegittima il consiglio di amministrazione in carica. (Testo delibera qui sotto e in allegato)

La cooperativa opera soprattutto nelle aree della Brianza e del novarese. Ha appalti comunali per asili, nido, scuole elementari. Si parla di 500 operatori e operatrici sociali che rischiano di perdere non solo il lavoro, ma tfr, mensilità arretrate non pagate. Quello che denunciano è la totale non comunicazione del reale stato delle cose da parte della direzione che dopo aver portato al fallimento la cooperativa con un buco di 7 milioni di euro non ha neppure la decenza di affrontarli in un’assemblea convocata dalla dirigenza stessa.

Decine e decine sono gli educatori pronti all’azione legale che sarà portata avanti dagli avvocati del neonato Punto San Precario di Monza.

Meglio di ogni comunicato sono le parole di alcune delle operatrici presenti all’assemblea.

http://www.youtube.com/watch?v=8LCZwMq00aE

Comunicato stampa del 7 febbraio:

Più di 200 lavoratori e soci della Cooperativa Cesed si sono presentati dietro convocazione ufficiale in Via Galvani 26 per partecipare all’assemblea del CdA della cooperativa che avrebbe duvuto portare alla liquidazione della cooperativa stessa e il passaggio ad una nuova cooperativa creata ad hoc.

Gli educatori erano fortemente preoccupati per il loro Tfr, per le mensilità non pagate e chiaramente per il loro futuro lavorativo che sembra lontano dall’essere garantito. La direzione della Cesed sorpresa sia della numerosa partecipazione che dalla chiara volontà degli educatori di avere spiegazioni e risposte e di poter esercitare il loro diritto di soci ha prima cercato di impedirne l’accesso e quando i lavoratori sono comunque entrati nella sala ha deciso di annullare la convocazione con la scusa che non era possibile verificare chi poteva e chi non poteva partecipare alla stessa.

L’amministratore Angelo Maffioletti se ne è andato portandosi via i libri legali della cooperativa impedendo così di poterla svolgere ugualmente. Prima di andarsene è stata chiamata la polizia e a seguire la Digos. L’avvocato del Punto San Precario di Monza – con sede presso la Foa Boccaccio – presente a tutela di decine e decine di operatori sociali, ha dato garanzia e spiegazione della situazione.

Resta la figura indecorosa della dirigenza di una cooperativa sociale che si sottrae al confronto con i propri lavoratori defilandosi dalle proprie responsabilità. Allo stato il bilancio della cooperativa ha un passivo di oltre 7.000.000 di euro. La preoccupazione degli operatori è quindi del tutto giustificata. La beffa è che come soci della cooperativa hanno dovuto versare alle casse della stessa fino a 1.000 euro che moltiplicata per 500 operatori fa un bel gruzzolo.

L’Assemblea dei soci della Cooperativa Ce.se.d., convocata nel giorno 7 febbraio 2012 alle ore 20.15, delibera che il consiglio d’amministrazione in carica non è più legittimo in quanto non persegue, come da statuto (art.3) lo scopo e l’interesse generale mutualistico e solidaristico dei soci senza fini di speculazione    privata e la continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni economiche, sociali e professionali per i soci  lavoratori.

L’Assemblea dei soci lavoratori di Ce.se.d. approva all’unanimità (150 soci più deleghe in fase di conteggio).

Art. 3 (Scopo mutualistico)

La cooperativa conformemente all’art. 1 della Legge 381/1991, non ha scopo di lucro e si propone di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini sviluppando fra essi lo spirito  mutualistico e solidaristico.

La Cooperativa, inoltre, è retta e disciplinata secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata ed ha anche per scopo quello di ottenere tramite la gestione in forma associata continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni economiche, sociali e professionali per i soci lavoratori.

 La Cooperativa può svolgere la propria attività anche con terzi. A norma della legge 3 Aprile 2001 n. 142 e successive modificazioni e integrazioni, il socio lavoratore stabilisce successivamente all’instaurazione del rapporto associativo un ulteriore rapporto di lavoro in forma subordinata o autonoma, o in qualsiasi altra forma consentita dalla legislazione vigente, compreso il rapporto di associazione in partecipazione, con cui        contribuisce comunque al raggiungimento dello scopo sociale. La Cooperativa aderisce alla Confederazione Cooperative Italiane.

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Licenziati i lavoratori e le lavoratrici Yamaha

Yamaha Motor Italia Spa ha spedito le  lettere di licenziamento ai lavoratori cassaintegrati, senza aver  ritenuto opportuno valutare la possibilità di richiedere la Cassa in  Deroga, strumento essenziale, che sarebbe servito per poter ricollocare i dipendenti rimasti ancora senza occupazione, gettandoli così nel  baratro del precariato.

I lavoratori e le lavoratrici licenziati da Yamaha faranno una manifestazione con volantinaggio fuori dai  cancelli  dell’azienda a Gerno di Lesmo

LUNEDI’ 16 GENNAIO 2012 a partire dalle ore 8,00.
La nostra lotta continuerà, perché perdere un posto di lavoro è già di per sé una cosa drammatica, perderlo senza lottare, per la nostra dignità, è un peso che noi lavoratori e lavoratrici Yamaha non vogliamo avere.

Andremo avanti fino all’ultimo con vertenze legali e speriamo che la nostra  lotta serva  a tutti coloro che   ancora lottano e si ribellano contro  l’arroganza delle rispettive aziende, che si arricchiscono con il sudore e la professionalità della classe lavoratrice per poi disfarsene quando le lavoratrici ed i lavoratori “pretendono” di difendere i diritti, la  dignità ed il lavoro!

Le lavoratrici e  lavoratori
di Yamaha in presidio permanente
dal 13 Dicembre 2010

sito: www.yamaharesistiamo66.it

mail: yamaha66licenziati@tiscali.it

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Martedì 10/1 PRIMA ASSEMBLEA DELL’ANNO

Prima assemblea dell’anno 2012 per i Ministeri della Lotta.

Ci riuniamo alle 21 presso l’ArciBlob di Arcore, in via Casati!

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Gli operai Carlo Colombo lasciano gli uffici occupati

SOSPESI I LICENZIAMENTI E OTTENUTO UN NUOVO INCONTRO IN REGIONE CON LA CONTROPARTE, GLI OPERAI DELLA CARLO COLOMBO LASCIANO GLI UFFICI OCCUPATI

Dopo dodici ore di occupazione degli uffici milanesi di via Crespi a Milano (ministeridellalotta.noblogs.org/post/2011/12/30/occupati-gli-uffici-della-carlo-colombo-a-milano/), gli undici operai della Carlo Colombo di Agrate si sono ricongiunti con i propri compagni e con il presidio di solidali: la giornata di azione e protesta ha raggiunto obiettivi significativi, che ribaltano in parte l’esito del fallimento dell’incontro di giovedì in Prefettura a Monza. Continue reading

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Occupati gli uffici della Carlo Colombo a Milano

Ministeri della Lotta in piazza a supporto dell’occupazione degli uffici aziendalida parte dei lavoratori della Carlo Colombo di Agrate, realtà in lotta che anima e partecipa al percorso attivato su Monza e Brianza da precari, operai e studenti. Di seguito il comunicato prodotto dai lavoratori dell’azienda.

Si invitano tutt* a passare a portare solidarietà al presidio in via Crespi 19 a Milano

Milano 30 dicembre 2011

GLI OPERAI DELLA CARLO COLOMBO SPA OCCUPANO GLI UFFICI DELL’AZIENDA

Oggi 30 dicembre 2011 un gruppo di cassaintegrati della Carlo Colombo spa di Agrate ha occupato i nuovi uffici dell’azienda a Milano, in via Benigno Crespi, in risposta al ricatto che l’Azienda ha fatto agli operai. Essa infatti ha affermato di non voler chiedere il rinnovo della cassaintegrazione in deroga, peraltro già approvata dalla Regione Lombardia, a meno che gli operai non firmino le loro dimissioni. L’azienda non è stata capace di ricollocare i suoi lavoratori, come sancito dagli accordi sindacali fatti nel 2008 e nel 2010, dopo la decisione dell’Azienda di spostare la produzione vicino Cremona, e per “liberarsi” del problema vincola la richiesta della cassaintegrazione all’auto-licenziamento degli operai.

L’Azienda si era assunta l’impegno di chiedere la cassaintegrazione prima dell’incontro fissato per oggi 29/12 in Prefettura, (nel quale si sarebbe dovuto discutere delle strategie per la ricollocazione) per poter avere altro tempo per adempiere a quanto previsto dagli accordi; invece, facendo diventare anche la cassaintegrazione materia di discussione, crea una situazione di crisi.

Ma anche questa volta l’Azienda ha fatto male i suoi conti: se pensava di prenderci per la gola e di poterci ricattare, ha sbagliato di grosso. Abbiamo già dimostrato con la lotta che siamo disposti a tutto per far rispettare gli accordi, e anche stavolta non faremo un passo indietro finché l’Azienda non si assumerà le sue responsabilità.

Gli uffici resteranno occupati a tempo indeterminato fino a che l’Azienda non chiederà il rinnovo della cassaintegrazione.

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Incontro e presidio in Prefettura per la Carlo Colombo

Giovedì 29 dicembre alle h 15 si terrà presso la Prefettura di Monza (via Prina) un incontro decisivo per le sorti degli operai della Carlo Colombo di Agrate: a supporto della loro richiesta di cassa integrazione in deroga è convocato fuori dalla Prefettura un presidio di solidarietà.

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Peg Perego

La Peg Perego é un’azienda multinazionale, quasi unica nel settore della prima infanzia (passeggini, carrozzine) e del giocattolo, con filiali negli U.S.A., Brasile, Romania (settore tessile). Continue reading

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Lettera aperta al Signor Sindaco Marco Desiderati

Presidio permanente cassintegrati e
cassintegrate YAMAHA

27 dicembre 2011

Siamo esterrefatti ed offesi per le sue dichiarazioni apparse sulla stampa locale di cui riportiamo un solo accenno: “Chiedere la Cassa in Deroga è immorale. Sentirò il Prefetto per sgombrare il presidio”.

Il presidio permanente dei lavoratori e delle lavoratrici Yamaha, come Lei sa bene, in atto dal 13 Dicembre 2010, è nato semplicemente perché Yamaha Motor Italia ha deciso di chiudere l’intero reparto di produzione licenziando 66 persone. Continue reading

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ANCHE STAVOLTA YAMAHA NON SI SMENTISCE

Nell’incontro avvenuto oggi, 23 Dicembre 2011, presso la sede della provincia di Monza e Brianza, nel solco delle più feroci tradizioni aziendali, la direzione Yamaha Italia, al tavolo presente solo con un consulente esterno, continua imperterrita a non voler richiedere la cassa integrazione in deroga non motivandone assolutamente il perché, inoltre ribadisce la decisione di voler spedire entro il 10 gennaio 2012 le lettere di licenziamento a tutti i lavoratori posti ancora in CIGS. Continue reading

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Appello operai Yamaha di Lesmo

VENERDI’ 23 DICEMBRE 2011 a partire dalle ore 11,00 ci sarà un’incontro presso la sede istituzionale della Provincia di Monza e Brianza (Via Tomaso Grossi, 9).

All’incontro saranno  presenti il Presidente della Provincia di MB con i vari assessori al lavoro e alle politiche sociali, i rappresentanti al lavoro e alle politiche sociali , di AFOL e ARIFL della Regione Lombardia, i Sindacati Fiom e Fim ed i rappresentanti dei lavoratori,  l’azienda con i propri dirigenti ed il Sindaco di Lesmo.

CHIEDIAMO A TUTTE/I DI ESSERE PRESENTI VENERDI’ 23 DICEMBRE 2011 fuori dalla sede istituzionale per sostenere la nostra richiesta di cassa integrazione in deroga che verrà inoltrata dai rappresentanti sindacali durante la trattativa.

Ci troveremo al presidio permanente venerdì alle ore 9,15/ 9,30 per andare, tutti insieme, a Monza in Via Tomaso Grossi n.9 oppure ci potremo incontrare all’esterno della sede istituzionale verso le ore 10 / 10,30.
Le lavoratrici e i lavoratori
cassaintegrati di Yamaha

in presidio permanente dal 13 Dicembre 2010

sito: www.yamaharesistiamo66.it

mail: yamaha66licenziati@tiscali.it

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